Il Commercio Equo e Solidale
Che cos’è?
Il commercio equo e solidale, o fair trade, è una partnership economica basata sul dialogo, la trasparenza e il rispetto, che mira ad una maggiore equità tra Nord e Sud del mondo attraverso il commercio internazionale.
Il fair trade contribuisce ad uno sviluppo sostenibile complessivo attraverso l’offerta di migliori condizioni economiche e assicurando i diritti dei produttori marginalizzati dal mercato e dei lavoratori, specialmente nel Sud del mondo.
Le organizzazioni del commercio equo con il sostegno dei consumatori sono attivamente impegnate nel supporto dei produttori e nell’azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni in campagne volte al cambiamento delle regole e delle pratiche del commercio internazionale.
Il Commercio equo, a livello internazionale, si è dato dei criteri: criteri di garanzia, per parlare con una voce comune. E’ stata creata nell’89 una struttura organizzativa che ora ha nome WFTO (World Fair Trade Organisation) di cui fanno parte 400 soci di 70 paesi diversi con il 70% di produttori del Sud del Mondo. Il rimanente 30% è composto da importatori e reti. WFTO si preoccupa di sviluppare il mercato, di monitorare e certificare le organizzazioni e di promuovere il concetto di Fair Trade nel mondo.
In Italia AGICES (Assemblea Generale Italiana del Commercio Equosolidale) rappresenta nel WFTO le reti delle botteghe del commercio equo.
Il documento che costituisce una sorta di “manifesto” del commercio equo solidale italiano è la Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale.
I criteri
- Relazioni economiche paritarie, dirette e continuative.
- Prezzo giusto ai produttori.
- Prefinanziamento per sostenere i costi di produzione.
- Sviluppo sociale con la destinazione di parte dei guadagni (premio fair trade ).
- Rispetto della dignità della donna, dell’uomo e dei diritti fondamentali.
- Pari opportunità lavorative senza distinzione di sesso, etnia, religione o pensiero politico.
- Rispetto delle culture e tradizioni locali.
- Assistenza tecnica e formazione ai produttori.
- Strutture organizzative democratiche e trasparenti in tutti gli aspetti dell’attività e in cui sia garantita la partecipazione collettiva al processo decisionale.
- Sostenibilità ambientale privilegiando materie prime coltivate con metodi di agricoltura biologica, colture locali tradizionali che salvaguardano la biodiversità, processi a basso impatto ambientale dalla coltivazione alla distribuzione.