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Patata etica, eccola anche per il 2015

Abbiamo qui riassunto alcuni aspetti che riteniamo adatti per illustrarvi il lavoro svolto.
Con alcuni di voi ci eravamo accordati nel far pervenire uno scritto che evidenziasse tutta una serie di considerazioni svolte a voce e che potessero tornar utili sia al Des che alla reteGas Va-oltre.
Sul sito poi sono visionabili altri documenti inerenti.
A presto, Franco.
PATATA ETICA locale 2015
Il progetto “Patata Etica delle Valli Varesine” nasce nel 2013 da un’idea del Comitato Locale SPG di Varese con l’obbiettivo di coinvolgere alcuni agricoltori, altrettanti appassionati di orticoltura e consumatori critici nello sviluppo di una filiera locale e di avvicinarli così alla sperimentazione della garanzia partecipata.
Individuando una area di intervento e di conseguenza una propria collocazione in un territorio che, seppur sensibile a certe tematiche, è poco incidente in termini di proposte ed aggregazioni agricole.

Per raggiungere tale obbiettivo si è scelto di lavorare con la patata perché adatta ai nostri climi e territori, agevole per la sua caratteristica nell’ambito agricolo nel potersi conservare per un lungo periodo, ben radicata nella nostra cultura alimentare e con una prospettiva di mercato di buon posizionamento.

La progettualità proseguita nel 2014 è attivata anche per il 2015.
Quest’anno vede coinvolte sette modeste aziende agricole e otto orti organici (così denominati per indicare quei soggetti che non sono strutturati come aziende, ma che nella conduzione agricola adottano e applicano principi condivisi).
I passaggi assunti comprendono la stesura di un protocollo di coltivazione, l’acquisizione collettiva di patate da seme di origine biologica e in piccola parte auto-generata preservando parte delle semenze dell’anno precedente. Inoltre, per tener conto della stagione agricola, sono previste delle schede di coltivazione (assegnate ad ognuno) dove verranno rivelate le caratteristiche e l’andamento produttivo.
Rispetto agli anni scorsi c’è un passaggio aggiuntivo, per avvalorare tutto il percorso svolto (seppur modesto), che ci qualificherà nell’aderire al Sistema Partecipativo di Garanzia lombardo “C’E’ CAMPO”.
Le aziende hanno fatto richiesta di adesione a l’ SPG e verranno sottoposte a delle verifiche (visite, esibizioni di documenti, partecipazione nel verificare altre aziende, ecc) così come previsto dal modello regionale.
Nota bene: l’ SPG verificherà non solo la coltivazione delle patate, ma l’insieme delle potenzialità e produttività aziendali.

Come negli anni scorsi prevediamo da una parte il coinvolgimento delle reti di consumatori presenti sul territorio intesi principalmente come Gruppi di Acquisto Solidali, ma anche di altri soggetti facenti parte del Distretto di Economia Solidale di Varese.
Ad affiancare le varie fasi sono esposti dei documenti visibili sul sito del DES-Va, altrettanto per quel che riguarda l’ SPG lombardo (www.cecampo.org), utili per un approfondimento.
Una cartolina/ETIChetta, un cartellone riassuntivo del percorso accompagneranno poi le nostre patate nelle varie fasi e opportunità di presentazione.
E’ previsto come negli anni scorsi anche un momento di festa più conviviale, il “Patatrack”, dove celebreremo insieme l’anno agricolo.

Patata Etica 2015, cartell

La fase di commercializzazione (vendita) prende in considerazione diversi contesti.
Parte delle produzioni sono rese disponibili per i clienti abituali delle aziende; parte in mercati/ini, fiere, eventi; parte per acquisti dei gruppi Gas sensibili alla proposta; parte nelle botteghe o negozi biologici del territorio.
Il prezzo di riferimento è stato convenuto tra gli aderenti alla Patata Etica e fissato con un minimo di € 1,50/kg per vendite concordate. La non ingerenza poi, nelle scelte e nelle caratteristiche aziendali di determinare per alcune varietà o tipologia di prodotto un prezzo/kg differente/superiore, vuole rispettare le giustificazioni indotte e non costringere le aziende nel disciplinare proposte commerciali.

Diversa è la destinazione per quelle prodotte dagli orti organici.
Con una distribuzione riservata ad un ambito più ristretto: famigliare, parenti, amici (orticultura di prossimità, auto-produzione); oppure all’interno del Gas di appartenenza; o ancora con una ridistribuzione attraverso i propri associati (La Grà di Dumenza) o per promuovere e sostenere progettualità pedagogiche (scuola primaria di Morosolo e Ernestina family project); così come per diffondere stili e modalità produttive (orti di Besnate, Lega Ambiente, Patatrack).
Il prezzo in questi casi non è sindacabile ed è escluso da valutazioni accomunabili.
Ci sarà chi le regala, chi stabilisce un contributo/kg per l’associazione, chi le proporrà per una offerta libera, ecc.

In conclusione.
Desideriamo essere sostenuti in questa iniziativa, faticosa per alcuni versi, rivelatrice per altri sulla necessità di pensare a forme di auto-determinazione (progettualità comuni, garanzia partecipata, attualizzazione dei tempi storici e del territorio, modalità organizzative) sopratutto nel campo agricolo, dove sempre più speranze vengono convogliate da giovani aziende di modesta entità, poco comprese nelle loro “buone” scelte agricole con il rischio di essere  travisati da una riflessione critica che comporta spesso aspetti  inconcludenti.
La sua collocazione poi, cioè pensarla e veicolarla nell’ambito di un Distretto di Economia Solidale, assume una rilevanza circostanziata se questo non lo pensiamo come un qualcosa di effimero che si regge sulla base della semplice condivisione di principi e obiettivi invece che sull’incontro di bisogni, disponibilità e proposte concrete. Quindi con la possibilità di individuare la via più adatta alla realtà locale e ai soggetti che ne fanno parte.
Non per fissare forme e definizioni risolutive, ma pensando al Distretto locale come incontro a sostegno e ricerca di alleanze apportando ad esse il valore della Solidarietà in quella piccola/grande Economia intesa come possibilità di re-esistenza e capacità di vita per intere famiglie e comunità locali.  E’ cosa diversa pensare e costruire una casa per poi dire: “questa è la casa di tutti”, rispetto al coinvolgere coloro che di quella casa sono fruitori – attori-artefici nella costruzione di una casa comune. Cambia il metodo, si capisce, ma soprattutto la forma, la dimensione e il colore della casa, nonché il senso di appartenenza a quella “impresa”.
Patata Etica / “reteGas” Va-oltre.
La Patata Etica è disponibile anche per quest’anno con una propria produzione determinata da tutte le attenzioni adottate per offrire un prodotto biologico (o di bio-derivazione) coltivato sui nostri territori.
E’ concepita come una piccola filiera locale che, seppur a fatica, cerchiamo di mettere in atto con l’obbiettivo di diffondere concetti e metodologie agricole che ci caratterizzino e che guardano ad una interpretazione dei valori adottati per coinvolgere e trovar consenso in chi crede nella possibilità di svolte agricole, ma anche sociali all’interno di Comunità territoriali.
Un passaggio importante quest’anno, lo stiamo affrontando aderendo ad un progetto più allargato di garanzia partecipativa: SPG lombardo “C’E’ CAMPO”.
Questi, nella sua sintesi, si propone nel favorire la collaborazione, la fiducia, la trasparenza e la partecipazione tra le parti maggiormente coinvolte: produttori, consumatori.
Rivolgendosi sui territori di riferimento (locali) si esprime infine con tutti i criteri pari ad una certificazione di parte terza (certificazione biologica) e come tale ha ottenuto il proprio apprezzamento da AIAB (associazione italiana per l’agricoltura biologica) e IFOAM ( movimento internazionale che promuove il biologico).

Patata Etica 2015 cartolina-retro
La “reteGas” Va-Oltre.
I gruppi Gas sensibili e attenti a certe tematiche sono tra gli interlocutori primari in questa fase storica e gli ispiratori di molti passaggi adottati ne l’ SPG.
La “reteGas” della provincia raccoglie tra se alcuni di questi gruppi e si finalizza nel veicolare tematiche, coordinare iniziative e prospettare obiettivi comuni.
Il 2015
E’ iniziato il raccolto delle patate, in alcuni casi anticipato rispetto all’anno precedente.
Ciò è dovuto al fatto che la stagione climatica, critica nel periodo in cui queste avevano più necessità di acqua, ha condizionato la crescita e lo sviluppo ottimale dei tuberi. Dunque non aspettatevi patate di una unica pezzatura, ma variate nella proposta cumulativa.
Su altri territori invece le condizioni sono state altalenanti (alcune varietà hanno tenuto, altre hanno ceduto) e come da prassi cominceranno ad essere raccolte a breve.
Per il momento sono disponibili quelle dell’azienda la Novella di Cartabia, della azienda Pratinfiore di Cassano Magnago e della Zucca di Cenerentola di Travedona. Seguiranno quelle de La Bola di Orino. Dalle altre aziende non vi sarà disponibilità per cedere le produzioni ai Gas.
L’Ape e la spiga di Biandronno ha avuto una stagione penalizzata da problemi climatici e il poco raccolto lo destinerà ai propri clienti abituali. Lo stesso destino (vendita presso la propria clientela) lo riservano sia l’azienda Cammina con l’asino che l’azienda Al Santuario di Dumenza.
Data la incertezza di raccolto rivolgiamo l’appello di indicare ai Gas che aderiscono a “reteGas” di rivolgersi direttamente alle aziende segnalate e concordare con esse i quantitativi necessari, le varietà disponibili, oltre a provvedere anche per il ritiro in azienda e ai pagamenti.

Patata Etica 2015, cartolina

Per acquisti Gas (con quantitativi dignitosi) il prezzo di riferimento è € 1,50/kg.
Questo prezzo è comprensivo di un costo elevato già all’origine delle patate da seme certificate biologiche, di una conduzione agricola priva di mezzi meccanici energivori, dal rispetto delle interfile seminate, applicando numerosi passaggi a mano ( semina, rincalzatura del terreno, contrasto delle infestanti, controllo dei parassiti, raccolta, insacchettamento), delle giornate lavorative passate sui campi difficilmente calcolabili attraverso la formula costo /ora retribuita, dalla resa incerta dei quantitativi prevedibili con calcoli inappropriati rispetto alle convenzioni. Non ultimo il confronto/rapporto con i prezzi/mercato di riferimento per un prodotto a tutti gli effetti biologicamente compatibile. Anzi in questo caso il prezzo applicato è lo stesso (al minimo) sui borsini di riferimento bio per produzioni/vendite all’ingrosso tenuti sotto osservazione.
Per questo, e per altri motivi che non affrontiamo in queste righe, il prezzo è da ritenersi non contrattabile.
Ogni centesimo richiesto in meno andrebbe a penalizzare solo lo sforzo e la rendita aziendale.

Un ultimo appunto.
Tutto ciò che ci impegna nel far comprendere cosa e come si sviluppa un identità o idealità in agricoltura non si conteggia attraverso un unico valore: il prezzo.

Il farsi partecipi e condividere scelte, rischi, progettualità comuni ci pone la riflessione se continuare a considerarci solo come consumatori dediti a far prevalere interessi di parte o adottare una caratteristica re-evolutiva e chiamarci co-produttori sia di beni che di valori.
Per semplificare i vari passaggi:
approfondite la proposta e stimolate il dibattito all’interno del vostro Gas;
contattate l’azienda: la Novella (vusu@inwind.it ), Pratinfiore (info@pratinfiore.it), la Bola (pinucciobum@gmail.com), la zucca di Cenerentola (lazuccadicenerentola@gmail.com) e insieme verificate l’opportunità di prodotto disponibile;
accordatevi per i quantitativi, il ritiro e il pagamento.